Asimmetriche coincidenze
ISBN 9788899089467
NOTA DELL’AUTORE
Tempo fa feci scorrere alcuni di questi versi su una rivista poetica on-line per avere un’idea di quel che potevo riuscire a comunicare ai lettori, certo si trattava pur di lettori letterati, ma tant’è mi era sembrata un’idea utile per testare la “corrispondenza” delle emozioni che con questi frammenti volevo trasmettere. Mi chiedevo: riuscirò a “conciliare l’interiorità con la realtà che ci passa accanto”?
In effetti, non volevo esprimere edulcorati sentimenti amorosi quanto invece far riaffiorare quelle emozioni che emergendo “si costruiscono da sé l’oggetto d’amore”, attingendo da qualsiasi occasione anche per “asimmetriche coincidenze”. Mi sono impegnato pertanto in una scrittura che esprimesse la condizione dell’uomo moderno chiuso in rigidi schemi emozionali, eredità di lacerazioni culturali e ambientali che hanno angustiato l’anelito del bisogno a farsi Canto di Natura.
Pertanto, ho trovato corrette le parole di chi vi ha letto: “l’evocazione di una dimensione irrimediabilmente perduta, intrisa di umida nostalgia, e l’urlo di quell’animale orribilmente ferito che si chiama semplicemente uomo”, “immagini come quella del sole jojo, le tasche in gramaglie, il sesso vomitato sono ritratti incisivi su quella che è la condizione umana sociale e spirituale vigente”. C’è nella poesia il tentativo di sfuggire le brutture abbracciando la natura.
Ma rifuggire le “zone industriali” per rifugiarsi nel calore della mediterraneità non basta: tutto ciò può calmare o al contrario acuire il desiderio di dare senso ai bisogni più profondi e repressi, sia nella e effervescente bramosia “animale” sia nella sublimazione erotica quando si lascia ai sensi il miraggio della “metamorfosi” in gabbiani o aironi.
Ecco! Non so in che misura riuscirò a dare vita, in questo contesto, a delle emozioni ed a trasmetterle al di là di un “oggetto standard d’amore” disinnescato dalla molla dell’investimento affettivo di freudiana memoria: intanto credo che tutto il magma che gorgoglia in noi (con-vissuto nella nevrosi) prima o poi erutterà, e allora basterà solo un “clic” dell’istinto perché uno sguardo si trasformi in passione, cioè in vita, se la vita è soprattutto un continuum di passioni.
Le bellissime immagini di Giovanni Felle danno forse senso più profondo alla lettura di quanto io abbia cercato di affermare con questa breve nota.
( G.S. )