Con l’umano calore e la necessaria disillusione, Elio Ria ricostruisce e descrive quel legame che in maniera tante volte insana tante altre profonda si instaura tra un paese e il proprio prete, tra una piccola comunità e una figura tanto grande da diventarne il fulcro, il simbolo, l’esempio. Si comincia recitando «In nome del padre...» e si finisce per dire In nome del prete. Talvolta accade però che una tale figura venga ricordata con maggiore affetto che non diffidenza, con maggiore stima che non disprezzo, ed è certo il caso di don Emanuele Pasanisi, i cui tratti personali e religiosi sono investigati a fondo per decifrare quelli di una realtà sociale che appare invece sempre meno gratificante per chi la osservi con lucidità. Ma il mondo sociale è uno specchio che riflette il nostro mondo interiore e, al pari di questo, come scrive Elio Ria, «il mondo del prete è un mondo sconfinato, variegato, fatto di cose materiali e immateriali che include ed esclude infinite varianti di pensiero».
Davide Dell’Ombra