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... Nel definire complessivamente, icasticamente, la voce poetica di Federica Galetto (a proposito della quale in altro contesto ho già parlato di 'ruvidezza germinativa' e questo anche per i molteplici riferimenti alla natura: scabrosità sì ma scabrosità 'fiorita' come di cardo/e le sue spine inflitte/), parlerei di un'autrice da cui traspare una espressività aguzza, puntuta, in alcuni punti addirittura cigolante sui cardini (essendo però l'autrice intimamente riarsa, preda di continue arsure come lei stessa ammette: 'e senza nulla sperare erode l'ennesima arsura')...
Villa Dominica Balbinot